Post ed eventi

Post – Mindfulness e flow (23 Maggio 2023)

Una fase importante in un percorso di mindfulness è fare l’esperienza di uno stato simile al flow. Lo stato di flow è un costrutto psicologo proposto dallo psicologo ungherese Mihály Csíkszentmihályi, principalmente utilizzato nella psicologia positiva.

Scrivo “simile” perché ho l’impressione che ci sia una certa differenza.

Il flow non è uno stato 0 o 1 ma un continuum all’interno del quale cambia la centralità o meno dell’Io.

E’ una ipotesi, cerco di spiegarmi.

Vi possono essere stati di particolare piacere e completo coinvolgimento sensoriale, emotivo e cognitivo in quello che sta avvenendo assolutamente ascrivibile all’interno del flow, ma in cui l’Io del soggetto è ancora l’attore principale sullo sfondo dell’esperienza. L’Io in buona parte ancora “possiede” l’esperienza, capita a lui e lui la gioca.

Se quello che scrivo ha senso, questo stato lo potremmo chiamare flow superficiale.

Negli stati di flow più “profondo” invece avviene un’esperienza quasi impersonale. Non nel senso negativo di una dissociazione, ma è una esperienza positiva molto arricchente. Le sensazioni, le percezioni, le emozioni, i pensieri che ordinariamente costellano il mondo interno (Io), rispetto all’esterno (Mondo), sono anch’esse esperite in modo impersonale sullo sfondo di una consapevolezza equanime.

In poche parole non c’è un Io molto felice e coinvolto in quell’attività, ma c’è una azione (o non-azione) senza Io che comporta un senso di unione del Tutto. A volte un effetto collaterale di questo stato è una elevata prestazione in quel gesto.

In parte richiama l’esperienze di picco di cui parlò lo psicologo Abraham Maslow.

A mio parere un ottimo esempio lo possiamo ritrovare nello Zen e le arti marziali giapponesi. In particolare il tiro con l’arco, il Kyudo.

L’arciere per anni ripete, come in una meditazione, sempre gli stessi gesti, con una totale presenza nel qui ed ora, una profonda mindfulness. Non mira con gli occhi ed un mirino ma il corpo, le emozioni, la mente, l’arco, la freccia, l’aria, il bersaglio si allineano diventano una cosa sola. In quel momento, che non è solo un gesto fisico, ma un profondo stato mentale, non c’è più l’Io che decide quando è il momento di scoccare la freccia. Quando subentra quello stato di centratura, di allineamento in modo impersonale le dita si aprono ed il centrare il bersaglio non è l’obiettivo ma solo un feedback sullo stato di Satori.

Con la pratica meditativa ci sono stati diversi, più sottili e profondi del flow ma che è comunque utile utilizzare a volte come costrutto per orientarsi nella pratica.

I tempi di raggiungimento dei primi stati di flow nella mindfulness cambiano da persona a persona. Non ci si deve attaccare a questi traguardi. Un pò come in analogia con un contadino che coltiva il terreno, quando i tempi saranno maturi la pianta crescerà. Non si può tirare a forza la pianta fuori dal terreno. Come vorrebbe il nostro ipertrofico, quotidiano Io del problem solving.

Aggiungo un punto importante, la difficoltà all’emergere di stati più o meno profondi di riduzione dell’Io sono indicatori che la persona psicologicamente non è in quel momento in grado di fare quelle esperienze e forse deve approfondire un lavoro psicoterapeutico che rafforzi un Io più resiliente e stabile. Usando una analogia medica la mindfulness non è un ortopedico che ti cura il menisco per tornare a camminare ma il coach che ti mette sulla pista di atletica. Qui si apre tutto il complesso tema del rapporto tra mindfulness e psicoterapia che non approfondirò qui.

Concludo dicendo quello che mi disse una volta un caro amico psicoterapeuta e profondo esperto di meditazione: per andare oltre l’Io prima devi svilupparne per bene uno, altrimenti oltre cosa vai? Il rischio di spiritual bypass è sempre dietro l’angolo, ma ci tornerò su un’altra volta.

Post – La rivoluzione metacognitiva (17 Marzo 2023)

Questa è solo una veloce riflessione e non voglio imbonirti prendendola alla larga. Quindi sarò diretto. Non per mancanza di rigore o rispetto ma per non farti perdere troppo tempo.

Oggi c’è l’urgente bisogno di incrementare alcune fondamentali capacità per un numero crescente di persone. Possiamo paragonarla ad una soglia rivoluzionaria simile all’alfabetizzazione di massa avvenuta in Europa tra fine ‘800 e la prima metà del ‘900.

Di che si tratta?

Oggi, nei paesi sviluppati, la vera rivoluzione necessaria è metacognitiva.

La metacognizione è la capacità di essere consapevoli non solo dei contenuti della propria mente, ma anche degli schemi di credenze, dei processi mentali e comportamenti che generalmente agiamo in modo automatico, inconsapevole e completamente identificati con essi.

A quale fine incrementare la metacognizione?

Per avere una maggiore capacità di mettere in discussione i nostri schemi, abitudini, narrazioni, credenze, stili comportamentali e farli evolvere con l’esperienza. Di solito tendiamo inconsciamente a giustificare i nostri schemi, cercare conferme, diventando rigidi. L’incremento delle capacità metacognitive permettono di sviluppare maggiore creatività, esame di realtà, completezza e correttezza delle interpretazioni, resilienza, la funzionalità delle credenze, la saggezza e la compassione. Porta quindi a subire meno gli automatismi ereditati o appresi, al fine di essere più liberi e consapevoli di scegliere. Ovviamente nei limiti della capacità umane, non siamo onniscienti, ma il margine medio di miglioramento metacognitivo è molto ampio e impattante.

Ogni anno che passa fatichiamo sempre più nell’essere all’altezza della complessità di mondo che ci siamo costruiti intorno. Siamo in modo accelerato sempre più potenti tecnologicamente e sempre più incapaci di fluire con la complessità fuori e dentro di noi. L’impatto della bassa metacognizione è significativo tanto sulla qualità della vita individuale che collettiva.

Ti faccio una domanda.

Approssimativamente, quale percentuale delle persone che conosci credi avrebbero bisogno di darsi la possibilità di dedicare del tempo in percorsi che incrementino in modo serio e scientifico la metacognizione?

Perché molti non lo fanno e spendono tempo e denaro per inseguire la felicità sempre negli stessi modi, anche se ormai da tempo quelle strategie si mostrano insufficienti, parziali, se non proprio disfunzionali e distorte?

Hai qualche ipotesi?

Bene, tieni un attimo a mente queste ipotesi.

Tu ti senti completamente fuori da questo meccanismo di inconsapevolezza e automatismo?

Quanto tempo, impegno, denaro, discernimento hai dedicato all’incremento della metacognizione, visto che fonda in modo significativo la nostra libertà e felicita potenziale?

Ti avevo avvertito che sarei stato diretto 🙂

In misura diversa ci siamo dentro tutti, è inevitabile vista la radicalità del cambiamento.

Io per tante cose sono un disastro, sono in continuo lavoro su di me, con i miei limiti, ho fatto tanti errori, è una continua ricerca che dura una vita, che onora la vita, nel tentativo di viverla sempre più pienamente ed in consapevolezza.

Ti dico la mia, poi valuta tu.

Il fai da te, i libri di auto-aiuto, le esperienze new-age arrivano sino ad un certo punto e spesso fanno perdere tempo. Bisogna essere rigorosi e le conoscenze oggi non mancano. Il tutto e subito qui non funziona.

Serve sino ad un certo punto anche l’approfondire in terza persona come funziona la tua mente e cervello leggendo testi scientifici. Devi coltivare la conoscenza in prima persona di te stesso con il supporto di qualche valido esperto.

E’ una sfida, un’avventura che ci coinvolge tutti, che piaccia o meno, che si sia portati o meno. Dovremmo chiederci (meglio prima che poi) se vogliamo solo posizionarci bene nella “gara” della vita, essere “vincenti” secondo le regole che inconsciamente ci siamo dati (tutti abbiamo una filosofia implicita da svelare) o fermarci un attimo e chiederci: ma a che gioco sto giocando?

Non so se si capisce cosa intendo. Non si tratta di essere migliori o peggiori di altri. Riprendendo l’analogia della rivoluzione dell’alfabetismo, non si tratta di competere con le capacità letterarie di un grande scrittore, ma di chiedersi: sappiamo leggere e scrivere sufficientemente per vivere pienamente la nostra vita?

Ve lo dice uno che era un disastro a scuola 🙂 Altro che talenti innati, qui conta il mettersi in gioco, l’impegno, indipendentemente dal punto da cui si parte.

Un tempo in psicoanalisi si parlava di resistenze inconsce che difendono la relativa autonomia dei complessi nevrotici che ci abitano. Ma non credo che si tratti solo di questo, per quanto sia una grande parte e sommamente potente. Credo che sia letteralmente un problema di specie. La nostra specie ha una grande abilità verso il problem solving di sfide pratiche esterne, tecniche ma una difficoltà strutturale metacognitiva nel conoscere e modificare noi stessi. Siamo il più delle volte invisibili a noi stessi, delegando tutto al favore o sfavore della situazione esterna; per di più la situazione è interpretata in parte da schemi inconsci. Non è facile ma si può fare molto. Le capacità metacognitive è bene coltivarle sin dall’infanzia e per gran parte della vita, ma si può partire in qualsiasi momento.

Per esempio, mio parere, la mindfulness lavora su quelle che da tempo chiamo “biases di specie” Homo Sapiens, che impattano significativamente sulla consapevolezza e saggezza individuale e collettiva.

Sono prassi che non sostituiscono il lavoro sui grandi blocchi metacognitivi di cui è bene che si occupi la psicoterapia, ma in certi casi possono essere propedeutiche anche per quel versante di disagio psichico specifico individuale. Le biases di specie meritano un post dedicato, accenno solo al fatto che sono il frutto della evoluzione e le abbiamo tutti.

Se vivi il lavoro su di te metacognitivo come uno stigma di debolezza sbagli, in realtà è proprio il contrario, ti invito ad approfondire.

Spero di averti dato uno spunto e sprono utile a richiederti chi sei e cosa vuoi veramente… ma veramente…

8 FEBBRAIO 2023

Volantino MBSR Febbraio 2023

17 OTTOBRE 2022

Volantino MBSR ONLINE Ottobre 2022 Def

05 OTTOBRE 2022

Volantino MBSR Ottobre 2022

17 APRILE

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4 APRILE e 6 MAGGIO

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PRESENTAZIONE PERCORSO MBSR

Ci saranno due serate di presentazione propedeutiche al centro Tempomindfulness di Milano il 4 Aprile e il 6 Maggio. Alle presentazioni saranno presenti Tania Savastano, Gianandrea Giacoma e Lorenzo Colucci.
Le richieste di iscrizione al corso verranno accolte durante le serate di presentazione. Per qualsiasi necessità scrivere a tempomindfulness@gmail.com .
È necessaria la prenotazione, l’ingresso è gratuito.

DATE DEL PERCORSO MBSR DA ME CONDOTTO

Orario h 19:00 – 21:15
Tutti i mercoledì:

inizio 15/05/2019;
15, 22, 29 maggio;
5, 12, 19, 26 giugno;
3 luglio.

Giornata intensiva: sabato 22 o domenica 23 giugno.

DOVE: sia le serate di presentazione che i corsi si svolgeranno presso la sede di tempomindfulness, in Via della Moscova 40/4, Milano. Tutte le indicazioni a questo link

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7 MARZO 2019

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Programma di Mindfulness nello Sport
Corso in 6 giovedì, h. 19:15 – 21:30


Giovedì 7, 14, 21, 28 Marzo
 e 4, 11 Aprile
Per iscriversi
mandare una mail a tempomindfulness@gmail.com

In tutti gli sport la componente mentale è fondamentale, non solo durante la competizione ma già nel periodo di allenamento e per godere pienamente dell’esperienza.
 La mindfulness gioca un ruolo crescente nelle metodologie di mental training nello sport. In questo percorso toccheremo tutte le principali sfide mentali dell’atleta come:
• l’integrare mente e corpo per esprimere al meglio le proprie capacità;
• imparare a mantenere la calma e la concentrazione;
• gestire lo stress da gara con pratiche che riducono l’ansia e il self-talk;
• le prassi per rendere più probabile raggiungere e mantenere un’alta prestazioni;
• favorire la resilienza imparando dagli errori e limitando le situazioni di stallo;
• imparare a godersi pienamente l’esperienza sportiva momento presente con tutti i sensi.

In questo percorso uniremo la pratica di mindfulness con lo sport come scuola di vita per accrescere la propria consapevolezza e benessere.

E’ rivolto a tutti gli sportivi, sia di sport individuali che di gruppo, amatoriali che semi-professionali.
Può essere di giovamento anche per chi ha già svolto un percorso MBSR.
Sono 6 incontri di 2 ore e un quarto, dalle 19:15 alle 21:30 in cui praticheremo in gruppo e ci saranno poi pratiche da fare a casa e durante l’attività sportiva.

Costo € 300,00 + IVA.

Sarà condotto da me e da Lorenzo Colucci (Presidente e fondatore di Tempomindfulness)

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20 FEBBRAIO 2019

Programma di Mindfulness nello Sport
Serata introduttiva
Mercoledì 20 Febbraio dalle 19.00 alle 20.00

Evento gratuito.

Tempomindfulness


Via della Moscova 40/4, Milano

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7 NOVEMBRE 2018

PERCORSO MINDFULNESS E GOLF

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Il corso si svolgerà al centro Tempo Mindfulness di Via della Moscova, 40/4 Milano, dalle 20.00 alle 22.00.

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24 OTTOBRE 2018

LA MINDFULNESS NELLO SPORT

Serata introduttiva
Mercoledì 24 Ottobre dalle 19.30 alle 20.30

Evento gratuito. Prenotarsi in fondo a questa pagina.

In tutti gli sport la componente mentale è fondamentale, non solo durante la competizione ma già nel periodo di allenamento. La mindfulness gioca un ruolo crescente nelle metodologie di mental training nello sport.

In questo breve incontro scopriremo in quali ambiti la ricerca scientifica indaga l’efficacia della mindfulness anche nel settore sportivo. Verranno toccati temi come la concentrazione, lo stress da gara, il rimuginio, la consapevolezza corporea e altre sfide mentali che l’atleta può incontrare.

Ci sarà in fine l’occasione di fare una piccola pratica di mindfulness e di dialogare insieme.

La presentazione verrà tenuta da Gianandrea Giacoma (Psicologo, Psicoterapeuta e Insegnante Mindfulness) insieme a Lorenzo Colucci (Presidente di Tempomindfulness e Insegnante Mindfulness) e Anna Marconi (Psicologa e Psicoterapeuta Cognitiva).

Per altre informazioni scrivere a tempomindfulness@gmail.com
Link alla pagina dell’evento:

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21-23 SETTEMBRE 2018

WEEKEND SU MINDFULNESS E ALIMENTAZIONE KOUSMINE

Mindfulness e Kousmine 09:2018

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DA OTTOBRE 2018 A NOVEMBRE 2019

Da oggi è possibile iscriversi al Mindfulness Facilitator and Teacher Traning contattando  l’Associazione Svizzera Esperienze di Mindfulness di Lugano.

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Si tratta di un progetto formativo sviluppato per affrontare le pratiche di mindfulness in modo più approfondito rispetto ai protocolli classici, che vengono qui considerati non un punto di arrivo bensì il punto di partenza di tutto il percorso.

Si tratta di un iter su due livelli:

  • FACILITATOR (Ottobre 2018 – Gennaio 2019): è rivolto a chi vuole diventare un praticante mindfulness più esperto che può facilitare nei suoi contesti di lavoro e relazionali pratiche di consapevolezza;
  • TEACHER (Febbraio 2019 – Novembre 2019): forma insegnanti mindfulness in grado di condurre protocolli mindfulness di gruppo e individuali in ambiti applicativi diversi.

Io sono tra gli organizzatori, docenti e tutor del training.

Per approfondire i dettagli del training potete scaricare cliccando sull’immagine del fascicolo introduttivo.

Mindfulness Facilitator and Teacher Training 2018:19

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